CONSUMA SOBRIO
"Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare denaro"

Il presupposto della sobrietà è il recupero del senso di "sufficienza", cioè di "sazietà".
Il sistema in cui viviamo ci invita a consumare sempre di più e a forza di ingozzarci abbiamo sforzato fino a rompere quei meccanismi che ci danno il senso di sazietà, consumiamo in maniera scandalosa contro ogni logica e buon senso comune.

Nel nostro delirio economicista ci siamo dimenticati della natura, della sua funzione insostituibile.
Abbiamo dimenticato che ogni oggetto prodotto necessita dei minerali, che il nostro cibo proviene dai campi, che la nostra elettricità proviene da un bene prezioso che la natura ha prodotto in milioni di anni, il petrolio, abbiamo domenticato che i nostri mobili e la carta provengono dalle piante e che ogni tipo di consumo produce rifiuti che il pianeta deve digerire.

La base biologica della Terra si sta assottigliando di giorno in giorno.
Potremmo parlare del pesce. Da una ricerca su Nature del 2003 risulta che negli oceani sia rimasto solo il 10% dei grandi pesci esistenti nel 1950.
Potremmo parlare delle foreste. Agli inizi del secolo scorso la superficie coperta a foresta era 5 miliardi di ha, alla fine degli anni '90 era 3 miliardi di ha: 40% in meno.
Non solo l'Amazzonia brasiliana, ma anche le foreste russe. A causa delle multinazionali giapponesi ogni anno spariscono dalla Russia Europea 15mila ha di conifere. E insieme ai boschi sono condannati anche molti esemplari di animali sempre più rari, come la tigre siberiana ormai più presente negli zoo che in libertà. L'ultimo angolo naturale del continente è destinato a scomparire.
Potremmo parlare dei minerali. E' stato calcolato che all'attuale ritmo di consumo avremo lo zinco per soli 25 anni, l'argento per 17, il piombo per 21, il rame per 28. Ma è previsto un aumento del consumo vista la corsa di paesi come la Cina, l'India e il Brasile, che accorceranno i tempi di esaurimento rispettivamente di 16, 13, 14 e 18.
Potremmo parlare dell'acqua. L'acqua scarseggia ovunque perchè ne abbiamo abusato e l'abbiamo avvelenata. Le falde si abbassano, i laghi si prosciugano e molti degli abbondanti fiumi di un tempo non riescono a raggiungere il mare per mesi. In Cina, per esempio, l'ultimo tratto del Fiume Giallo è ridotto a un rigagnolo e spesso diventa un letto arido ancora prima di arrivare alla foce. Ma questo non ferma la continua progettazione di canali che ne prelevano l'acqua per far fronte all'elevata domanda delle zone residenziali e delle industrie.

L'unico modo per preservare le risorse non rinnovabili o scarsamente rinnovabili è di convertirci alla sobrietà: uno stile di vita personale e collettivo, più parsimonioso, più pulito, più lento, inserito nei cicli naturali... anche come atto di giustizia nei confronti dei 3 miliardi di poveri assoluti che non possono soddisfare neanche i bisogni fondamentali. "Se ognuno si accontentasse di ciò di cui ha bisogno non mancherebbe niente a nessuno" scriveva Gandhi un secolo fa.
Allora ogni volta che stiamo per comprare qualcosa chiediamoci se ne abbiamo davvero bisogno o se invece non stiamo cedendo alla moda, alla pubblicità, alle competizioni sociali. Chiediamoci se abbiamo fatto tutto il possibile per riparare ciò che abbiamo e, se giunti alla conclusione che quell'oggetto proprio ci serve, prima di precipitarci in negozio facciamo un giro da amici e parenti per accertarci che non abbiano qualcosa di usato che può fare al caso nostro.
L'associazione Beati i costruttori di pace propone un semplice metodo per allenarci a evitare spese superflue e per imparare ad assumere altre abitudini di consumo fondamentali per costruire un mondo migliore. All'inizio di ogni mese potremmo programmare cosa ci serve escludendo spese superflue. Poi giorno per giorno, annotare cosa compriamo davvero e a fine mese fare un confronto per verificare se abbiamo rispettato la programmazione.

Nella vita di tutti i giorni la sobrietà passa attraverso piccole scelte come quella di utilizzare meno auto e più bicicletta, meno mezzo privato più pubblico, meno carne più legumi, meno prodotti globalizzati più locali, meno merendine confezionate più panini fatti in casa, meno cibi surgelati più prodotti di stagione, meno acqua imbottigliata più acqua del rubinetto, meno cibi precotti più tempo in cucina, meno recipienti a perdere più prodotti alla spina.

La sobrietà è possibile e non costa nulla, anzi fa risparmiare e riempie di soddisfazione, quella che ci fa sentire persone libere che decidono loro stesse cosa comprare. E' uno stile di vita che sa distinguere tra bisogni reali e quelli imposti.


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